Con la stessa stoffa della tovaglietta precedentemente descritta ho realizzato le presine a quadrotti e finite misurano cm 20 x 20 , volutamente un pò più grandine del solito in modo da poterle sfruttare anche come sottopentola… Le ho poi quiltate a mano con del cotone lanato Dmc color bordò disegnando delle forme astratte, tipo cerchi concentrici e fiocchi stilizzati…
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Tovaglietta “Magico Natale”
Vi consiglio di procurare per questa tovaglietta imbottita delle stoffe con due fantasie natalizie una su sfondo chiaro e una o su sfondo rosso o bordò. Le misure della tovaglietta finita sono cm 52 x cm 60. Occorrente: stoffa chiara cm 60 x cm 100 ; stoffa bordò cm 60 x cm 75; n. 4 bottoni in madreperla rossi; filo Dmc perlè n. 8; ovattina sottile cm 55 x cm 65.
Esecuzione:
Tagliare cm 53 x cm 61 di stoffa bianca per il retro del lavoro, (tenendo conto che in queste misure son comprese le cuciture di 5 mm per lato). Tagliare n. 12 quadrati cm 11 x 11 di stoffa chiara e n. 12 di stoffa bordò. Una volta cuciti i quadrati dovranno risultati misura cm 10 x 10. Si procede poi tagliando la striscia centrale di stoffa chiara cm 15 x cm 62, si assemblano (come da foto) i quadrati formando la prima striscia, poi alternando i colori la seconda e si uniscono poi tra loro. Cucire la striscia centrale chiara e procedere col le altre due a quadrotti alternati. Tagliare l’ovattina a misura della tovaglietta, cucire la parte superiore e il retro della tovaglia diritto su diritto e con sotto l’ovattina , lasciando aperta una parte del lavoro per circa 15 cm circa per poterlo rigirare. Trapuntare lungo le cuciture centrali della striscia e attaccare i 4 bottoni (vedi foto). Preparare con la stoffa bordò avanzata 4 tovaglioli cm 25 x 25 cucendo l’orlo e in un angolo creare un anellino con il cotone Dmc per poter fissare i 4 tovagliolini ai bottoni della tovaglia. A piacere quiltare a macchina o a mano. Un’idea insolita e simpatica per brindare nella calda atmosfera del Natale!!!
Borsettine di Natale
Eccovi un’idea per presentare un regalo in uno scrigno tutto fatto a mano!
Con questi sacchettini in feltro cuciti prima a macchina e poi a mano, rifiniti con decorazioni varie, si possono custodire i regali per tutte le occasione o magari possono essere un modo simpatico per consegnare un bigliettino, una mancia, o qualsiasi altro piccolo oggetto che vorreste regalare. Ecco alcuni particolari delle rifiniture, il manico è stato cucito prima a macchina e poi ripassato a mano con del cotone rosso da ricamo (tipo perlè n.8 Dmc) e anche i cuoricini son stati ricamati a punto catenella…
I Sampler e la loro storia!
Hanno una lunga storia questi imparaticci chiamati anche “sampler” e sono davvero carini, ma cercando qua e là ho trovato alcuni cenni sulla loro storia ….
“La parola sampler viene definita come un “exempler” ,deriva dal termine latino exemplum cioè una documentazione di lavori e di disegni che venivano appuntati per esseri in seguito riutilizzati. Nascono così come lavori fatti dalle principianti, essi servivano da modello per ricami in un’epoca in cui non esistevano le riviste specializzate.Questi ricami ci hanno accompagnato per diversi secoli, ma per conoscere bene la storia di questi imparaticci, oggi eseguiti unicamente a punto croce, dobbiamo dare uno sguardo alla società e alla cultura di quei periodi. La tradizione del ricamo domestico nel cinquecento riprese con grande fervore, ma in effetti non era mai stata abbandonata. E’ tuttavia vero che campionari di punti anteriori al cinquecento (di cui non rimangono esempi) avevano una funzione di stretta utilità, ovvero il ricamatore appuntava in un piccolo pezzo di lino il disegno che aveva visto da altri lavoratori o le prove eseguite da lui stesso, nelle quali poteva aggiungere di volta in volta delle varianti. Il sampler ha ancora l’aspetto di campionario di tecniche e disegni non concluso, caratteristica che si perderà nel momento in cui diventerà materia di insegnamento nelle scuole. L’inserimento degli alfabeti aveva una duplice finalità: da una parte le giovani ricamatrici imparavano la numerazione e l’alfabeto, dall’altra, sia con le lettere che con le cifre, avrebbero marcato la biancheria di casa o avrebbero eseguito tali lavori su ordinazione. Quest’uso di cifrare la biancheria, rimarrà caratteristico delle case aristocratiche e borghesi anche nei secoli successivi. Molta biancheria di famiglie aristocratiche veniva segnata anche con le corone che competevano al livello di nobiltà. L’introduzione degli alfabeti, dei numeri e delle corone facilitò l’inserimento di altri motivi quali la data e la sigla che si trasformò in firma. …..”
…anche un piccolo scampolo di tela aida avanzata con lo stesso colore del filo Moulinè dmc, può diventare un sampler con un cuore e un uccellino come soggetto. Imbottito a cuscinetto e trasformato in pinkeep….!!!
La tovaglia di farfalle
Una miriade di farfalle hanno deciso di posarsi sulla tovaglia di tela Aida che ho ricamato nel 2003, che conservo molto gelosamente in quanto è uno dei primi lavori che ho confezionato e ho impiegato una vita…! La tovaglia quadrata misura 140 cm x 140 cm e ha un bordo a uncinetto in color marrone (made in Francy). Su tutto il perimetro e nella parte centrale ho ricamato con il dmc varie farfalline tutte colorate che hanno reso questa tovaglia anonima un’allegra compagna per la mia casina!! Non solo farfalle, ma anche tanti soggetti ideali per una tovaglia tonda per la zona cucina…