Orsetto nottambulo sulla copertina!!!

Ho trovato lo schema sulla rivista “Appassionate di punto croce” nel numero luglio-agosto 2008. La copertina è in morbida Aida di lana rifinita con un piccolo bordo all’uncinetto e misura 60 x 80 cm (con circa 44 quadretti in 10 cm), su cui ho ricamato a punto croce l’orsetto nottambulo che porta a nanna il suo piccolo, mentre il lenzuolino è in cotone bianco con la finitura in pizzo Sangallo doppio e la fascia di tela Aida che ho ricamato con le stelline !!! Ho impiegato un paio di mesetti lavorandoci solo alla sera, ma non tanto amore e passione..!!!

Micetti portachiavi a muro

All’ingresso di casa ….oltre ai micetti ad attendervi ci sarà questo porta chiavi da muro con un disegno di due micetti ricamati su Tela Aida a punto croce. Lo schema è molto semplice e l’ho ricavato da un disegno datomi da un’amica che ho trasformato in punto croce, questo metodo, se siete brave nel disegno potete utilizzarlo anche per altri soggetti, tipo un cuore, un fiore, ect. ect. Partendo da un avanzo di stoffa di tela da ricamo con questo metodo si possono anche realizzare dei piccoli cuscinetti mignon riempiendola con imbottitura sintetica. Queste poche idee per permettervi di reciclare avanzi di stoffa e cotoni dove ricamare piccoli soggetti.

Bomboniere fatte a mano…

C’è sempre un’occasione speciale per confezionare delle bomboniere, si usano regalare agli invitati nelle occasioni importanti come il matrimonio, la comunione, il battesimo, la cresima, la laurea, l’anniversario delle nozze d’oro, l’anniversario delle nozze d’ argento. Finora ne ho confezionate diverse con tanto amore e dedizione in occasione delle comunioni, cresime e battesimi di nipotini e parenti vari, l’impegno è notevole e come sempre il tempo è poco, ma la passione e la soddisfazione è tanta!  Confezionati in stoffa e con ricami a punto croce, rifiniti con nastri in raso, in rafia ma anche fatti in pirkka, eccone alcune.  Sacchettini con stoffa fantasia con farfalle confezionati per una cresima, con i particolari in rosso come vuole la tradizione. ( i confetti inseriti erano quattro bianchi e uno rosso…)

Questi sacchettini (in basso a destra) creati con la tela Aida e ricamati a punto croce li ho confezionati per una Prima Comunione e ciascun sacchettino aveva un nastrino di raso di colore diverso dall’altro….

Un’altra idea è un bouquet di fiori in pirkka con le foglie bianche “ripiene” di confetti, magari da utilizzare per decorare la tavola di festa per una Comunione o un Battesimo…

I Sampler e la loro storia!

Hanno una lunga storia questi imparaticci chiamati anche “sampler” e sono davvero carini, ma cercando qua e là ho trovato alcuni cenni sulla loro storia ….

“La parola sampler viene definita come un “exempler” ,deriva dal termine latino exemplum cioè una documentazione di lavori e di disegni che venivano appuntati per esseri in seguito riutilizzati.  Nascono così come lavori fatti dalle principianti, essi servivano da modello per ricami  in un’epoca in cui non esistevano le riviste specializzate.Questi ricami ci hanno accompagnato per diversi secoli, ma per conoscere bene la storia di questi imparaticci, oggi eseguiti unicamente a punto croce, dobbiamo dare uno sguardo alla società e alla cultura di quei periodi. La tradizione del ricamo domestico nel cinquecento riprese con grande fervore, ma in effetti non era mai stata abbandonata. E’ tuttavia vero che campionari di punti anteriori al cinquecento (di cui non rimangono esempi) avevano una funzione di stretta utilità, ovvero  il ricamatore appuntava in un piccolo pezzo di lino il disegno che aveva visto da altri lavoratori o le prove eseguite da lui stesso, nelle quali poteva aggiungere di volta in volta delle varianti. Il sampler ha ancora l’aspetto di campionario di tecniche e disegni non concluso, caratteristica che si perderà nel momento in cui diventerà materia di insegnamento nelle scuole. L’inserimento degli alfabeti aveva una duplice finalità: da una parte le giovani ricamatrici imparavano la numerazione e l’alfabeto, dall’altra, sia con le lettere che con le cifre, avrebbero marcato la biancheria di casa o avrebbero eseguito tali lavori su ordinazione. Quest’uso di cifrare la biancheria, rimarrà caratteristico delle case aristocratiche e borghesi anche nei secoli successivi. Molta biancheria di famiglie aristocratiche veniva segnata anche con le corone che competevano al livello di nobiltà. L’introduzione degli alfabeti, dei numeri e delle corone facilitò l’inserimento di altri motivi quali la data e la sigla che si trasformò in firma.  …..”

…anche un piccolo scampolo di tela aida avanzata con lo stesso colore del filo Moulinè dmc,  può diventare un sampler con un cuore e un uccellino come soggetto. Imbottito a cuscinetto e trasformato in pinkeep….!!!

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